don Sandro
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Don Sandro Amatori
«Don Sandro ci sei?»
«Pronti, eccolo!»
Questa era la tua risposta ogni volta che noi tutti avevamo bisogno di te.
Quando a braccetto ci prendevi e serenamente ci confessavi
e ci rimettevi sul binario della pace:
noi tremanti per i nostri errori e timorosi del giudizio,
tornavamo a casa felici.
Quando nel segreto andavi a trovare i malati,
perfino negli ospedali e anche molto lontano:
ricevevano luce nei giorni del loro dolore e dello sconforto.
C’era sempre un «eccolo» per ciascuno,
perché davanti alla soglia del tuo cuore a nessuno era impedito di entrare.
Dicevi che c’era «più gioia nel dare che a ricevere» citando quel detto di Gesù
non scritto nei Vangeli ma nei cuori delle persone buone come te,
che poi diventano Vangelo vivente nella storia di tante persone affamate di amore.
E non basterà una cattedrale per accogliere i cuori rallegrati dall’averti incontrato.
Ma la Cattedrale dove ti saluteremo sarà soprattutto il nostro cuore perché,
come ci insegna la Pasqua, tutti potremo stare con te nella stanzetta
«al piano superiore arredata e già pronta» (Mc 14,15).
Perciò, dopo le umane e comprensibili lacrime, saremo di nuovo insieme più sereni tutte le volte che lo desidereremo, proprio nella riservatezza di quella celletta addobbata di buone opere presente nella nostra anima.
Caro don Sandro il tuo ultimo «eccolo» lo hai offerto al volto dello Sposo
che questa notte ti ha preso per mano,
e al suono della Marcia Nuziale del Paradiso,
ti ha condotto nella Pace e nella Bellezza di Dio,
quella che da sempre hai amato e desiderato di vivere in eterno:
«Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore!» (cfr. Mt 25,21)
«Io sono la risurrezione e la vita
chi crede in me, anche se muore, vivrà»
(Gv 11,25)