Commento Liturgia
Catechesi
IL VANGELO DELLA DOMENICA
commento di don Fabrizio
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III Domenica del T.O. – Anno C
Dal libro di Neemìa (Ne 8,2-4.5-6.8-10)
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Erri De Luca, un importante scrittore dice così: "L'annunzio del Messia è rivolto prima di tutto agli afflitti. Prima provvede agli umili perché umiliati, poi agli affranti, agli spezzati in cuore dalle pene, poi si rivolge alle carceri per gridare ai prigionieri libertà e sciogliere i ceppi dei legati. Il Messia Vero non fa differenza tra colpevoli e innocenti, ma proclama nel suo tempo un’amnistia generale che riguarda anche, e naturalmente i servi, gli schiavi e i venduti. A Gesù toccò di leggere un sabato questi versi di Isaia in sinagoga. Al termine dichiarò che quelle parole erano diventate urgenti, attuali, attraverso di lui, il Signore. Era lui l’unto di Dio, il Messia venuto ad avverare nel presente quelle profezie sospese. E per quanto una persona di fede possa pregare Dio che venga il Suo Regno e sia fatta la Sua Volontà, chi sarà pronto ad accogliere l’uno e l’altra? Gesù è il Messia che consola umili e affranti e scioglie prigionieri e servi dai ceppi. Questi versi di Isaia mettono la fede alla prova. Siamo davvero pronti a reggere l'avverarsi dei tempi annunziati dal Messia? Siamo disposti a credere che i versi di Isaia sono attuali per il nostro «oggi» così da spianargli l'arrivo? Io sono pronto per il Messia Vero?"
(E. DE LUCA, Ora prima, Magnano 1997)
Il popolo della prima lettura rientrava dall’esperienza dell’esilio in terra straniera, dalla Babilonia. Era l’anno 444 avanti Cristo. Quel popolo ritornava a Gerusalemme per la prima volta, di nuovo nella propria terra, come persone libere. Quella gente, senza nulla, senza i vestiti e il cibo, riassaporava il gusto della Parola di Dio che finalmente aveva mantenuto la promessa. Perché Dio mantiene sempre quello per cui si impegna. E dovunque tu sei schiavo, in qualunque privazione di libertà profonda tu possa essere caduto, morale, fisica, psicologica, non disperare perché c’è un «oggi» anche per te nel quale tornerai a sentirti finalmente libero come persona piena di dignità, anche se te l’avessero strappata a morsi.
Viviamo in un mondo nel quale le nazioni, e già troppi popoli, hanno dimenticato la reciproca Parola di Amore del Signore. Anche la nostra Italia ha forse obliato la Seconda Guerra Mondiale che ne 1945 la lasciò travolta e moribonda. Oggi si alzano facilmente i muri del disprezzo e dell’egoismo attraverso regole e leggi proclamate dagli ingiusti altari del mondo per diffondere il verbo contrario all’amore del Creatore. Parole umane che rendono tristi, sconfitti e tanto isolati. Forte è il soffio della divisione su tutti i popoli che iniziano a disprezzarsi ed odiarsi di più.
Ma se tu credi e vuoi, cercalo ancora il vero Messia e desideralo nel tuo esilio in questo mondo che emargina chi ama le parole ed i gesti di fraternità. Fai come il Messia Vero: spargi sentimenti ed azioni buone. Nel tuo cuore innalza un altare, metti un leggio «alto» e cerca la Parola di Dio e vedrai che il Signore ti risponderà. Fai della tua anima il tempio del Signore e respirerai la tua liberà anche dentro un carcere presidiato da schiavi innamorati di potere e denaro che un giorno saranno divorati dal loro padrone. Tu prega Gesù, abbi fede! «Oggi» finalmente sei libero anche se vivi in mezzo a città di schiavi lontani dalla Verità della Santa Trinità.
Sia lodato Gesù Cristo